In un bellissimo castello viveva una piccola fanciulla di nome Cloe, una ragazzina molto gentile ma anche molto timida.
La principessa Cloe non era così carina come tutte le altre principesse dei regni vicini, aveva un atteggiamento buffo ed era molto maldestra. La chiamavano “la piccola combinaguai”.
In occasione delle feste reali la principessa Cloe non era mai invitata a ballare con qualche bel principe, forse perché una volta le capitò di pestare un piede ad un povero ragazzo che tentava di insegnarle a ballare. Povera piccola fanciulla….
Un giorno si svegliò più triste del solito e decise di chiudersi nella mansarda del castello, tra vecchi ricordi impolverati, oggetti vecchi e rovinati dal tempo.
Vide in lontananza un grande cassone di legno, in parte coperto da un lenzuolo ingiallito e sporco. Sembrava essere stato nascosto tra tante cianfrusaglie inutili, ma ne fu subito colpita.
Tolse il lenzuolo dal cassone e con grande forza lo aprì.
Al suo interno c’era un altro grande lenzuolo che sembrava nascondere qualcosa. Forse un oggetto prezioso?
Tolto il lenzuolo bianco Cloe fu colta da una grande emozione: quello che sembrava un vecchio baule, invece nascondeva al suo interno un abito magnifico, rosso come il fuoco e soffice come la neve.
Con grande cura lo tirò fuori e vide cadere un biglietto. Lo prese e lo aprì: “Con amore, la zia Elizabeth”.
‘Che cosa c’entra la zia Elizabeth?! E chi ha messo questo splendido abito dentro questo vecchio baule?!.. ‘, pensò con stupore Cloe.
Lo indossò, ma l’abito non era assolutamente della sua taglia, infatti le andava grandissimo.
Aveva un corpetto impreziosito da perline e pietruzze dello stesso colore dell’abito che gli donavano tanta luminosità. Dal corpetto scendeva una gonna immensa fatta di strati e strati di tulle.
Mentre Cloe rifletteva su come poter rendere l’abito adatto alla sua corporatura, esso iniziò a muoversi in modo leggero, fluttuando in una danza simile a quella delle onde del mare.
Dal corpetto uscivano dei piccoli frammenti luccicanti e iniziò ad illuminarsi come avvolto da un raggio di sole.
Cloe era incredula e un pò spaventata, non riusciva a credere ai suoi occhi.
Realizzò che quell’abito aveva qualcosa di magico, tanto che in poco tempo le si adattò perfettamente addosso.
Si specchiò e vide in lei tanta bellezza, che andava oltre l’aspetto esteriore del suo viso e del suo corpo. Una bellezza interiore che le ricordò tutti i grandi insegnamenti della cara zia Elisabeth.
Corse subito da sua madre per farle ammirare il suo nuovo abito.
Sua madre, Chanel, si emozionò nel vedere sua figlia con l’abito di sua sorella Elisabeth. Lo riconobbe subito.
Infatti raccontò alla figlia che quello fu il primo abito indossato dalla zia Elisabeth, in occasione del gran ballo organizzato dalla loro famiglia quando erano ragazzine.
La zia Elisabeth, dopo la nascita della piccola Cloe, ripose quell’abito nel grande baule, ben avvolto dal lenzuolo bianco, per assicurarsi che quando sarebbe giunto il momento, sarebbe stato proprio l’abito a cercare la piccola Cloe.
In realtà quell’abito magnifico aveva una storia davvero magica.
Era stato cucito da una sarta trecento anni prima e da quella volta l’abito non si sgualcì e rimase intatto, come il giorno che la sarta completò la sua opera.Questa umile ragazza che viveva in un piccolo paesino in città, aveva una grande passione per le stoffe e si dedicò alla sartoria fin da piccolina.
Non si sa il vero motivo di come riuscì a realizzare quell’abito. Perché da una semplice stoffa riuscì a realizzare un’opera d’arte alquanto singolare e allo stesso tempo spettacolare.
Si racconta che quell’abito è stato tramandato di generazione in generazione e sembra che la prima ad indossarlo fu proprio la sarta dalle mani d’oro e che, da quel giorno, la sua vita cambiò radicalmente tanto che divenne una grande regina che tutti ricordano con amore.
La stessa magia capitò alla zia Elisabeth e poi alla piccola Cloe.
Infatti da una bambina un pò goffa e birichina, diventò una grande regina in grado di comprendere la volontà del suo popolo e amare tutti coloro che le stavano accanto.
La storia dell’abito magico fu raccontata per molti anni ma dopo l’ultima che la indossò, la piccola Cloe, non si sa dove sia stato nascosto.
Probabilmente la magia ed i sogni appartengono solo a chi ha un cuore per accoglierli.